Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Giordania: una notte in tenda nel deserto!

Immagine
Dopo non so più quanti giorni di quarantena l'unica cosa di cui sento veramente il bisogno è quella di non avere più mura intorno a me. E questa mia necessità, quasi fisica direi, mi ha fatto tornare alla mente la mia prima notte in Giordania, passata in un campo tendato nel deserto! E' stata un'esperienza veramente particolare e sorprendente perchè non mi aspettavo una cosa così. Vi racconto dall'inizio tutta l'avventura. Partiamo dall'aeroporto di Amman, stiamo in auto circa 2 ore, ma forse anche qualcosa in più, percorrendo una strada lunga, diritta, in mezzo al niente; solo rare volte spuntavano in mezzo al niente caserme, distributori di benzina e qualche casa, ma veramente rarissime volte! Alla fine arriviamo all'ingresso del deserto. C'è una biglietteria, dove, come da indicazioni del campo tendato prenotato, ci saremmo dovuti fermare, avremmo dovuto far chiamare per dire che eravamo arrivati e poi ci sarebbero venuti a pre

Kyoto → Tokyo: Tifone e pullman notturno

Immagine
Il clima di oggi – inizio a pensare che l'isolamento sociale provochi in me seri problemi di meteoropatia – mi ha riportato indietro, in un piovoso settembre 2018 a Kyoto. Premessa – si c'è sempre una premessa nei miei racconti – a inizio settembre 2018 il Giappone, e principalmente la regione del Kansai, fu colpito da un potente tifone. Tifone che io ho vissuto chiusa dentro lo Yodobashi – che siano benedetti i centri commerciali giapponesi utilizzati anche come via di fuga e riparo – di Osaka ad ammirare questa potenza mai vista prima. Venti fortissimi, pioggia battente che creava mulinelli nel vento, cielo notturno nonostante fosse il primo pomeriggio. Il tifone provocò danni anche all'aeroporto del Kansai con conseguente cancellazione di tutti i voli e chiusura di un terminal! Chi doveva partire proprio il giorno dopo da quell'aeroporto? Ma la sottoscritta ovvio! Come fare? Prenotando in Agenzia la “rottura di scatole” di chiamare la comp

#FisicamenteInCasaVirtualmenteA

Immagine
Diciamo la verità, ormai abbiamo perso il conteggio dei giorni in cui siamo costretti – necessariamente – a stare in casa. Le molteplici giornate di sole non ci aiutano, salvo che per l'umore, questa primavera la stiamo vivendo affacciati ai balconi e in coda ai supermercati. Navigando su Instagram ho trovato molti “#” dedicati e questa quarantena, così come molte “challenge”, ovvero sfide da fare con una connessione internet, al posto di chiudere la porta di casa dietro di noi e uscire. Un modo come un altro per intrattenere le persone davanti allo schermo di un computer invece che fuori a magiare un gelato. Allora ho deciso di parafrasare un hashtag inglese (#PhisicallyAtHomeVirtuallyAt) per una riflessione da fare insieme a voi. Scrivo questo post, appena dopo colazione, è mattina presto, se aprissi la finestra cosa vorrei vedere? Fisicamente sono nella mia casa, al secondo piano di un condominio, con altri condomini intorno a me, ma appunto se potessi

Zanzibar: solo chi sogna può volare...

Immagine
Lo confesso, sono un'eterna Peter Pan al femminile (ecco il perchè del titolo!). Passano gli anni, cambiano le responsabilità, ma nella mia testa continuo ad avere 15 anni. Quindi se mi chiedono di andare in un parco divertimenti sono già lì; mi propongono paracadute/parapendio o qualunque cosa da fare in aria e la mia risposta è sìììì con tante di quelle “i” che finisco dopo ore di dirle! Sono dell'idea che le cose, se piacciono, vanno sempre fatte, magari con meno entusiasmo di quando le hai fatte per la prima volta. A me però non riesce. Se una cosa mi piace ci metto tutto l'entusiasmo del mondo e parto proprio in quarta con tutta la partecipazione possibile e immaginabile! Ma veniamo a noi; nel gennaio 2016 ho provato l'esperienza più emozionante per me... partita da Malpensa a -6 gradi (cioè – 6 indicati per me sono -30 percepiti) sono arrivata in quel di Zanzibar a +34°!!! Che sensazione meravigliosa!!! Allora, per me l'inverno è tollerabile

Suzdal: alla scoperta dell'Anello d'Oro

Immagine
Come promesso, nel mio precedente post sulla Russia (se ve lo siete perso potete cliccare qui ) oggi vi racconto la mia rocambolesca avventura alla scoperta di Suzdal. Premetto che: sicuramente la scelta del tour guidato giornaliero per questa località è da preferire (grazie al nostro fornitore russo, ne abbiamo molti e di validi tra cui scegliere con accompagnatore parlante italiano), ma io ho preferito lanciarmi – nel senso vero del termine – all'avventura. Da casa, con il mio compagno, avevamo fatto un piano creando una combinazione di treni regionali russi e bus locali per raggiungere questa località, sul piano tutto semplice, ma la realtà è stata diversa, direi più pittoresca. Bene, come da nostro programma, puntiamo la sveglia alle ore 6 e usciamo dal nostro hotel in zona Arbat, sotto una pioggia battente. Nei miei viaggi la pioggia è sempre una costante, ormai non mi stupisco più. Partiamo così presto per prendere il treno delle ore 7.20 che ci avrebbe

Marrakech: tra riad, spremute di arancia e... dentisti!!!

Immagine
Per gli “intellettuali dei viaggi” piace perchè dicono sia la città più turistica del Marocco, a me è piaciuta perchè è una città che si trasforma nell'arco delle 24 ore. E si trasforma nel vero senso della parola... la mattina presto, quando mi piace andare in giro per le città che devo visitare, trovi pochissima gente in giro, giusto forse qualche signora e addirittura, se ti concentri, ti sembra anche di sentire il silenzio! In tarda mattinata vedi un brulichio di persone che girano, parlano, urlano, pregano, chiamano, vendono, comprano... nel pomeriggio nuovo cambio, cala il sole e la città, soprattutto la sua piazza, Jemaa El Fna, si trasforma in un mercato alimentare con il caratteristico fumo che si alza dalle bancarelle che vendono lumache (e dall'ancora più caratteristico odore che sia alza da quelle bancarelle!). Col buio ecco che il silenzio che si sentiva la mattina abbandona completamente il campo alle urla delle persone che richiamano turisti e non s