Kyoto → Tokyo: Tifone e pullman notturno


Il clima di oggi – inizio a pensare che l'isolamento sociale provochi in me seri problemi di meteoropatia – mi ha riportato indietro, in un piovoso settembre 2018 a Kyoto.

Premessa – si c'è sempre una premessa nei miei racconti – a inizio settembre 2018 il Giappone, e principalmente la regione del Kansai, fu colpito da un potente tifone.
Tifone che io ho vissuto chiusa dentro lo Yodobashi – che siano benedetti i centri commerciali giapponesi utilizzati anche come via di fuga e riparo – di Osaka ad ammirare questa potenza mai vista prima.
Venti fortissimi, pioggia battente che creava mulinelli nel vento, cielo notturno nonostante fosse il primo pomeriggio.



Il tifone provocò danni anche all'aeroporto del Kansai con conseguente cancellazione di tutti i voli e chiusura di un terminal!
Chi doveva partire proprio il giorno dopo da quell'aeroporto? Ma la sottoscritta ovvio!
Come fare?
Prenotando in Agenzia la “rottura di scatole” di chiamare la compagnia aerea la passate al vostro agente. Quindi ho chiamato la mia collega Francesca che dopo ore di attesa con Air France, mi ha riprotetto su un volo, una settimana dopo (si avete capito bene), con partenza da Tokyo Narita.

Lato positivo: avevo una settimana in più per visitare il Giappone
Lato negativo: Japan Rail Pass scaduto

Con il mio compagno abbiamo deciso di spostarci a Kyoto, città che non era stata inclusa nel nostro viaggio, e prendere in affitto un piccolo appartamento vicino a Gion.
Siamo stati a Kyoto praticamente una settimana conoscendola ancora meglio ed esplorando i suoi meravigliosi dintorni!

Il problema si è presentato quando da Kyoto saremo dovuti partire per raggiungere Tokyo senza pass ferroviario.

Vi illustro il problema:
  • la marea di turisti che doveva ripartire dal Kansai si stava spostando in massa a Tokyo, con conseguente difficoltà a trovare posto sui mezzi di trasporto locali
  • Il treno shinkansen – alta velocità – che unisce le due città costa in media 150/180 euro A PERSONA!!!! Si avete capito bene a persona!!!! In più pagamento in contanti con conseguente difficoltà nel ritirare una cifra così elevata (noi siamo in 2 vi ricordo)
  • Vi chiederete, non fare la comoda prendete dei regionali! Impossibile, il tifone aveva causato danni a binari di reti ferroviarie secondarie, quindi non vi erano collegamenti – anche facendo mille cambi – per Tokyo

Insomma siamo bloccati!

Tramite un blogger, e al prezioso collegamento internet dei kombini, scopriamo che esistono pullman notturni che collegano le due città.
Una società di questi bus è proprio la Japan Rail, quindi sicura e affidabile!



Andiamo quindi a comprare il biglietto del pullman alla stazione ferroviaria di Kyoto, proprio davanti vi è un'area dedicata ai bus (qui potete comprare anche abbonamenti per i mezzi cittadini) e alle informazioni turistiche.
Aspettiamo il nostro turno e scegliamo di acquistare un biglietto a una tariffa scontata (non rimborsabile, ma noi dobbiamo ripartire!) a circa 30 euro a persona.
Un bel risparmio se non fossero quasi 9 ore di viaggio!

Il pullman parte dalla stazione ferroviaria di Kyoto alle ore 23.50.
No così non rende, vi descrivo la situazione.
Dobbiamo lasciare il nostro appartamento alle ore 10 del mattino. Pioggia battente.
Andiamo alla stazione per lasciare nei comodissimi depositi il nostro bagaglio e dedichiamo a questa città un'ultima visita.

Ceniamo in un fast food nelle vicinanze, girelliamo sempre sotto la pioggia, all'ora indicata ci posizioniamo sulla banchina in attesa del bus, insieme a noi moltissime altre persone.

Dieci minuti prima della partenza eccolo spuntare!
L'autista scende, carica i nostri bagagli, ci fa salire, troviamo il nostro posto e ci sediamo.

Subito noto una stranezza che mi ricorda la richiesta fatta dall'addetta alla vendita dei biglietti, “Lei viaggia sola?” “No con il mio compagno, possibilmente posti vicini”.
Lì per lì non ho dato peso alla domanda, ma salita sul pullman tutto è chiaro.

Una fila è dedicata a uomini o coppie, l'altra fila alle donne che viaggiano sole.
La fila solo donne ha delle tende che verranno chiuse all'inizio del viaggio.
Le area dedicate a “solo donne” sono presenti anche nei vagoni delle metro e dei treni, purtroppo il problema delle molestie è molto presente in questo angolo di mondo.
Per tutelare al meglio le viaggiatrici o pendolari sole sono state create queste “aree”.



Partiamo e cala il buio, non si vede niente, luci completamente spente e vetri oscurati.
Non riesco neanche a vedere le mia mani vi assicuro.

Dopo non so quanto tempo ci fermiamo in un'area di sosta, scendiamo giusto per sgranchirci le gambe, il viaggio sarà ancora lungo e poi non avevo mai visto un autogrill in Giappone!
Dentro è tutto robotizzato, pochi addetti, molti distributori.
Ne approfitto per una sosta alla toilette e per guardarmi intorno. Buio e vuoto.
E' stata una delle esperienze più strane della mia vita!
All'improvviso mi sono sentita come dentro uno dei romanzi di Murakami, a metà strada fra il reale e il surreale. Se ci penso, ancora oggi, mi chiedo se sono veramente scesa in quell'angolo di mondo, se sono veramente entrata in quell'area di sosta, se magari già dormivo e magari sognavo.
Il surreale che incontra e si unisce al reale, i bordi tra i due mondi in questa zona di sosta, spersa sulla strada fra Kyoto e Tokyo, sono irregolari e sottili.

Ripartiamo e finalmente riesco ad addormentarmi nonostante le sedute assolutamente scomode.
Arriviamo, con un po' di ritardo dovuto al traffico, a Shinjuku – Tokyo.

Le nostre 9, quasi 10 ore di viaggio, sono finite e l'unico mio desiderio è trovare un kombini per fare colazione!

L'imprevisto del tifone ha allungato di una settimana il mio viaggio, ma come tutti gli imprevisti, mi ha fatto conoscere realtà e luoghi per me nuovi.
Se possibile ho apprezzato ancora di più il Giappone!


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