Zanzibar: solo chi sogna può volare...



Lo confesso, sono un'eterna Peter Pan al femminile (ecco il perchè del titolo!). Passano gli anni, cambiano le responsabilità, ma nella mia testa continuo ad avere 15 anni. Quindi se mi chiedono di andare in un parco divertimenti sono già lì; mi propongono paracadute/parapendio o qualunque cosa da fare in aria e la mia risposta è sìììì con tante di quelle “i” che finisco dopo ore di dirle! Sono dell'idea che le cose, se piacciono, vanno sempre fatte, magari con meno entusiasmo di quando le hai fatte per la prima volta. A me però non riesce. Se una cosa mi piace ci metto tutto l'entusiasmo del mondo e parto proprio in quarta con tutta la partecipazione possibile e immaginabile!

Ma veniamo a noi; nel gennaio 2016 ho provato l'esperienza più emozionante per me... partita da Malpensa a -6 gradi (cioè – 6 indicati per me sono -30 percepiti) sono arrivata in quel di Zanzibar a +34°!!! Che sensazione meravigliosa!!! Allora, per me l'inverno è tollerabile se sono in montagna a sciare, altrimenti no; è sempre stato il mio sogno quello di andare in un posto caldo in inverno, lasciando tutti a tremare imbacuccati nei giubbotti e io invece spaparanzata in spiaggia sotto un sole cocente con l'unico pensiero di decidere quale costume indossare quel giorno!

Quindi, vado a Zanzibar, in un villaggio bellissimo davanti a una spiaggia stupenda. I ragazzi dell'animazione ci parlano di tutte le possibili escursioni da fare e ad un certo punto nominano l'Isola che non c'è!!! Capito perchè ho parlato di Peter Pan??? A me che ho sempre adorato il cartone animato, cioè proprio a me hanno parlato di Isola che non c'è??? Veramente?!? Appena hanno finito di raccontare tutte le altre possibili escursioni da fare (ma insomma, che me ne importa??? Io voglio andare LI'!), sono andata a fissare l'escursione.




Si parte andando a visitare l'Isola delle Tartarughe, dove, vi giuro, ho visto delle tartarughe talmente grandi che facevano impressione! Ci si arriva con le barche che ti lasciano (proprio tipo nei film dove sbarcano sulle spiagge deserte) sulla spiaggia bianchissima di quest'isola; sali due o tre scalini e entri in una foresta... e, sotto gli alberi ricchi di verde, con ombra e un frescolino veramente piacevole, si iniziano a vedere queste bestione grandissime e alcune veramente vecchissime. La cosa stupenda è che possiamo anche dar loro da mangiare!!! Mi ripeto, lo so, ma io come i bambini ero lì super entusiasta a dare delle foglie di insalata a queste bestione che sembravano tanto pacifiche. In realtà i ragazzi che stanno all'interno del parco e la guida che ci aveva accompagnato che stava con noi perchè ero con la mia bambina che all'epoca aveva poco più di 4 anni (ma era molto meno entusiasta di me a dar da mangiare alle tartarugone!), ci dicevano di stare attenti a dare da mangiare, non mettere troppo vicino le mani perchè un morso da quelle “boccucce” avrebbe lasciato il segno!!! Comunque stiamo lì per un sacco di tempo, persi dietro a questi animali così belli, fino a quando non è arrivato il momento di andare a questa isola che non c'è.


Si tratta di una lingua di sabbia che la mattina, grazie alla bassa marea, è visibile, nel pomeriggio sale l'alta marea e scompare! Considerate che è una lingua molto lunga perchè addirittura ci mettono dei grandi tendoni dove far stare sotto le persone a mangiare e a ripararsi dal sole, altre tende sotto cui tengono il cibo e avanza ancora tantissimo spazio per poter camminare e ammirare le centinaia di conchiglie e sassi e coralli...


Altra cosa fantastica di questa isola (sì lo so, non può esistere un'isola che non c'è – come diceva Bennato nella sua canzone); ok, la chiamerò spiaggia... Quindi altra cosa fantastica di questa spiaggia è che da una parte aveva un'acqua calmissima, ferma e calda, dove tra l'altro abbiamo visto delle stelle marine così belle, colorate e così tante come non ne ho mai viste in nessun altro posto; dall'altra parte invece... un mare agitatissimo, pieno di onde alte che si infrangono potenti sulla spiaggia!!! E il tutto a pochi passi di distanza. Devo dirvi com'ero felice??? Se avete letto un po' sopra, potete immaginare la mia felicità nel trovarmi in questo posto magico!



Mare calmo, stelle marine, acqua cristallina da una parte e cavalloni enormi, mare arrabbiato e tanto divertimento dall'altra. Era un continuo chiamare Luna per portarla da una parte all'altra, penso che alla fine le girava la testa da tutti i giri che le ho fatto fare!!!

Abbiamo quindi un po' di tempo per fare il bagno, poi ci chiamano per il pranzo. Prendiamo dei piatti e andiamo a prendere il cibo, quindi tipo self service (ma detta così toglie tutta la poesia della situazione), e ci sediamo sulle stuoie che hanno messo sulla spiaggia. Mangiamo dell'ottimo pesce fresco appena cucinato, beviamo tantissima acqua perchè a quelle temperature è assolutamente necessaria e poi... via di nuovo nell'acqua. Come si può non stare tutto il tempo concesso in quel mare meraviglioso? No, ogni secondo fuori dall'acqua è sprecato. Quindi si riparte, un po' nella parte calma, un po' (tanto, tantissimo, forse anche troppo) nella parte con il mare mosso... non ci credete? Va bene... vi metto una foto in cui si intravede che ci sono (e in cui c'è anche mia mamma – ecco da chi ho preso l'amore incondizionato per il mare mosso!).




Ci stiamo fino a che Mohamed, la nostra guida, non ci chiama – più o meno 10 volte e io più o meno 10 volte ho dato la colpa a Luna che non voleva smettere di divertirsi... sì, lei... Dobbiamo rientrare, la marea sta per salire... Uffa!!! Provo a sentire se possono riportarci lì anche il giorno dopo ma il nostro amico Mohamed, scuotendo la testa in segno di compassione (per Luna penso...) mi dice di no. L'escursione in quello che ho capito essere il mio paradiso la fanno solo una volta a settimana quindi mi dice “torna settimana prossima!”. Forse non lo sa, ma il rischio che rimanga lì tutta la vita è notevole!!!


Ripartiamo sulla barca che ci deve portare sulla terra ferma e mentre ci allontaniamo dal posto dove ho lasciato il cuore, vediamo che la marea sale... e la spiaggia (o isola che non c'è? Posso chiamarla così? : )) sta lentamente sparendo... la salutiamo con un po' di malinconia perchè è stata una giornata veramente bellissima, carica di emozioni e stancante (state ore dentro l'acqua con i cavalloni che ti sbatacchiano da una parte all'altra e ditemi se non siete stanchi quando uscite!); ma spero che sia solo un arrivederci; spero di poterci tornare prima o poi e so per certo che avrò lo stesso entusiamo del gennaio 2016... mi conosco fin troppo bene!



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