Giordania: una notte in tenda nel deserto!



Dopo non so più quanti giorni di quarantena l'unica cosa di cui sento veramente il bisogno è quella di non avere più mura intorno a me. E questa mia necessità, quasi fisica direi, mi ha fatto tornare alla mente la mia prima notte in Giordania, passata in un campo tendato nel deserto!

E' stata un'esperienza veramente particolare e sorprendente perchè non mi aspettavo una cosa così. Vi racconto dall'inizio tutta l'avventura.

Partiamo dall'aeroporto di Amman, stiamo in auto circa 2 ore, ma forse anche qualcosa in più, percorrendo una strada lunga, diritta, in mezzo al niente; solo rare volte spuntavano in mezzo al niente caserme, distributori di benzina e qualche casa, ma veramente rarissime volte! Alla fine arriviamo all'ingresso del deserto. C'è una biglietteria, dove, come da indicazioni del campo tendato prenotato, ci saremmo dovuti fermare, avremmo dovuto far chiamare per dire che eravamo arrivati e poi ci sarebbero venuti a prendere ad una sorta di check point. Avremmo dovuto... ci sarebbero dovuti venire a prendere... avrebbero dovuto avvisare... sì, tutto molto bello e entusiasmante. Soprattutto dopo che eravamo svegli dalle 4 di mattina – macchè mattina, le 4 è notte!!!, dopo che abbiamo quasi dovuto correre in aeroporto a Bologna perchè quanti controlli fanno a Bologna??? Quante persone partono da Bologna??? Dopo che abbiamo cercato di capire come far andare una macchina con comandi automatici; dopo aver cercato la strada, cercato di capire se le 8 ore di viaggio che ci dava il navigatore fossero state vere o meno (tutto questo ovviamente nel panico perchè 8 ore di viaggio???????). Comunque, alla fine, le ore di viaggio da Amman al deserto sono state molte meno, grazie al cielo, la macchina si è guidata praticamente da sola – facile non essere quella che guida eh; la strada alla fine è quella e non c'è verso di sbagliare... insomma alla fine arriviamo alla biglietteria per entrare nel deserto. Scendo, vado a parlare con il “bigliettaio” e capisco subito che non sarà così semplice come sembrava da casa. Il tizio non parla inglese, ottimo direi, con un telefono antidiluviano prova a chiamare il numero che ho segnato sulla prenotazione un paio di volte ma non gli risponde nessuno. Alla terza volta, la mia espressione era passata da: “Hey, sono qui, sono nel posto più figo del mondo, proprio in quello dove volevo essere da tutta la vita, è tutto bellissimo, super e meraviglioso” a: “o mio Dio, perchè non ti rispondono? E tu perchè non riprovi a chiamare ? O meglio ancora perchè non vai a chiamarli in mezzo al deserto? Insomma perchè non va come avevo previsto nel mio magico mondo incantato?!”. Insomma, lui, con la calma che contraddistingue il popolo giordano, come avrò modo di capire più avanti, mi guarda e mi dice: “Ok, ok, puoi andare, li ho avvisati che ci siete!”. Ah sì??? Vi giuro che per un attimo ho pensato di essermi addormentata lì davanti e non aver sentito la conversazione tra il “bigliettatio” e il “mio” campo tendato... ma... no, non mi ero addormentata... comunque, un po' sconsolata, un po' speranzosa che il tizio avrebbe continuato imperterrito a chiamare fino a quando non riceveva risposta – povera illusa, sono tornata alla macchina e siamo andati al check point.


Il posto è un grande parcheggio, con tante casette e negozini intorno, da cui si diramano strade sterrate che portano verso tanti campi tendati. Ok, vediamo la luce!!! Vediamo anche altri turisti che lasciano la macchina al parcheggio e vengono caricati su delle jeep e portati via. Noi aspettiamo... e aspettiamo... e aspettiamo... nessuno viene... chiediamo a tutti quelli che arrivano se sono lì per prendere noi, ma la risposta è sempre no! Il mio compagno inizia a cedere alla tentazione di prenderne uno qualunque, la mia bambina inizia a chiedere se possiamo tornare a casa – cosa che vedo un attimo complicata, io no, non demordo; sono fiduciosa e sicuramente verrà a prenderci il nostro Mr Campo Tendato. Infatti, dopo sicuramente più di mezz'ora – che per noi però sono sembrate ore – arriva un ragazzo, ci guarda il foglio della prenotazione e ci dice di seguirlo con la macchina. Evviva!!! Il mio entusiasmo riparte in quarta, come sempre; e anche gli altri due viaggiatori iniziano a vedere una luce di speranza! Seguiamo quindi la macchina che ci porta poco più avanti, in mezzo al villaggio, ci fa parcheggiare e ci porta in una casa in cui ci sono 5 signori che stanno guardando una partita di calcio, bevendo del tè e fumando sigarette puzzolentissime. Ed ecco che il nostro Mr Campo Tendato si presenta a noi, ci offre il primo tè della nostra vacanza e ci spiega come sarà il nostro soggiorno. Togliamo i trolley dalla macchina nostra, li carichiamo sulla jeep e noi saliamo sul cassone dietro, SCOPERTO e iniziamo il percorso verso il primo campo tendato che vediamo. Non è quello... E non è nemmeno il secondo, no, nemmeno il terzo o il quarto... 


Intanto il sole sta calando, noi siamo sempre sul cassone scoperto della jeep e vediamo passare campi su campi e la nostra jeep continua imperterrita verso il deserto... Bah... Arriveremo prima o poi eh... E infatti, dopo tanta strada al freddo, tutti coperti con sciarpe, giubbotti e le coperte (sante coperte) che abbiamo trovato nel cassone della jeep, arriviamo al nostro campo! Ci sono una dozzina di tende e in cima ad una rampa di scale in mezzo a una duna una struttura in pietra. Il nostro accompagnatore ci fa scendere e ci dà le chiavi della nostra tenda: una piccola tenda con un letto matrimoniale con sopra quelle che poi scopriremo essere le coperte più calde e soffici che abbiamo mai trovato in vita nostra!


Ci dice poi che la struttura in pietra che vediamo sulla salita è il “ristorante” e che alle 7 ci aspettano per bere il tè tutti insieme. Quindi, il tempo di entrare nella nostra tenda, innamorarsi delle coperte, e andiamo subito ad esplorare il campo. Inizia a far buio quindi vediamo giusto lo spazio dove ci sono le tende, tutto intorno è piuttosto buio; le prime luci sono molto distanti da noi. Abbiamo fatto benissimo a fare la prima notte in un posto così magico! Siamo tutti e tre veramente molto orgogliosi della nostra scelta ed entusiasti di quello che ci aspetta!

Saliamo alla costruzione che sarà il posto dove faremo cena, dopocena e colazione la mattina dopo e troviamo un gruppo di ragazzi greci che sono gli unici ospiti, oltre a noi. Così beviamo un altro tè caldissimo e buonissimo, facciamo conoscenza con gli altri ragazzi e aspettiamo un po'.
Ci dicono che la cena sarà tipica beduina: hanno cucinato carne e verdure sotto terra! Ci portano a far vedere dove lo hanno fatto e scopriamo che è una cosa affascinante (più tardi scopriremo anche che è una cosa molto gustosa!). Torniamo all'interno della struttura e dopo un po' iniziano a portare tutte le pietanze che potremo assaggiare... e portano di tutto e di più: riso, carne, verdure, salse... wow!!! Per mangiare non ci sono tavoli, no no, avete letto bene, ci sono delle panche lungo tutto il perimetro della struttura, alcuni tappeti in terra e basta! Quindi ci mettiamo seduti sulle panche, tutti insieme a parlare con i nostri nuovi compagni di viaggio e mangiamo il tutto e beviamo acqua e, sapete cosa anche? Ma naturalmente, il tè!
Quando abbiamo finito tutti di mangiare ci dicono di non andare ancora a letto, ma di aspettare un attimo che ci aspetta il dopocena. Certo che aspettiamo! Ci fanno mettere seduti sui tappeti in terra e loro iniziano a suonare e a cantare... e noi intanto cosa facciamo, mentre ascoltiamo? Ma ovviamente, beviamo del buonissimo tè caldo!!!
E' una serata particolare, il fatto di essere in mezzo al niente, con solo un'alta montagna da una parte e il deserto sconfinato dall'altra, rende tutto così affascinante! Ci è mancata solo una cosa: avevo fatto una testa enorme a mia figlia dicendo che quella notte nel deserto avremmo avuto gli occhi pieni di stelle e invece, una luna enorme e super luminosa ci ha impedito di vederle; però la luna era talmente brillante, talmente bella che è andata bene lo stesso! Il silenzio intorno era così carico, le uniche luci, a parte quella della luna, erano le candele che illuminavano le scale che portavano alla struttura dove abbiamo mangiato e ascoltato la musica (e bevuto il tè, se ve ne foste dimenticati). E' stato tutto così bello!!!
Stanchi, distrutti dalla giornata infinita, andiamo in tenda... che freddo!!! Ci infiliamo sotto le coperte calde, morbide, tante... e finalmente ci possiamo abbandonare al sonno ristoratore che ci meritiamo dopo questa giornata impegnativa!
Domani ci aspetta il giro in jeep nel deserto, ma questo ve lo racconterò un'altra volta! Intanto rimango ancora un po' con il ricordo delle emozioni della notte nel deserto, di quelle provate durante tutto il primo giorno, dei sorrisi delle persone incontrate nel campo, delle chiacchierate in mezzo al deserto con i nostri nuovi “amici” greci che poi ritroveremo nella prossima tappa di viaggio e soprattutto il ricordo di quelle coperte meravigliose! (E anche con il ricordo del buonissimo tè caldo bevuto ormai non so neanche io più quante volte!!!)




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