Firenze ne "La casa delle voci" di D. Carrisi


Sono sempre stata molto campanilista, e da “brava” fiorentina lo sono soprattutto quando vedo o sento parlare della mia città! Ultimamente mi sono divorata il libro “La casa delle voci” di Donato Carrisi. E' lo stesso autore de “La ragazza della nebbia” o “L'uomo del labirinto” entrambi libri da cui hanno tratto dei film. E' uno dei pochi autori con cui, quando leggo i libri mi sembra di essere lì a vedere le scene; non sono parole, sono immagini vere, vivide e... da brividi!!! Stavolta ha ambientato il suo libro a Firenze e se già tutti i suoi precedenti sono stati meravigliosi, questo mi ha affascinato ancora di più. Qui mi vedevo davvero in giro per la città con il protagonista.

Il libro inizia dal Tribunale dei Minori, un palazzo del Trecento, in Via della Scala che da sempre funzionava come rifugio per bambini abbandonati da famiglie povere, o figli illegittimi; diventa tribunale nella seconda metà dell'Ottocento. Per me è stato soprattutto l'inizio del mio viaggio di ritorno a casa dei miei tanti (forse troppi, anzi sicuramente troppi, soprattutto per i miei!) anni di università... L'ho sempre considerato un palazzo piuttosto anonimo, in una via altrettanto anonima. Solo leggendo il libro ho scoperto che all'interno c'è addirittura un affresco del Botticelli!



Lo studio dello psicologo dà sulla torre di Palazzo Vecchio, in una mansarda di Via dei Cerchi (come si legge a pagina 47)... E questa collocazione mi rimanda inevitabilmente al Supercinema e alle decine di volte che ci sono entrata per guardare Titanic!!! Sì, perchè per un periodo ho lavorato in una pizzeria che c'era davanti al cinema e i ragazzi che strappavano i biglietti per l'ingresso venivano spesso a mangiare lì e quindi... una pizza gratis a loro e un ingresso “a ufo” per me... (tanto ormai il reato è caduto in prescrizione, posso scriverlo tranquillamente!!)


Dallo studio in pochi passi lo psicologo raggiunge Rivoire, in Piazza Signoria: “il locale storico, sito al piano terra di Palazzo Lavison, risaliva al 1872” come si legge a pagina 51. Beh, un caffè o in inverno la cioccolata calda da Rivoire guardando da vicino Palazzo Vecchio e la Loggia dei Lanzi ha comunque il suo perchè, non vi pare? Dalla vetrina che dà su Via Vacchereccia, il protagonista vede un altro personaggio (giuro che non svelerò niente!) e ovviamente “un gruppo di turisti che sciamavano verso gli Uffizi” (sempre a pagina 51). Ecco, mentre leggevo c'ero anche io in quella strada, magari dietro al gruppo di turisti pensando “beh, miei cari, voi avete pochi minuti per godere di questo spettacolo, io invece ogni volta che voglio posso essere qui e ammirare tutta questa bellezza ogni giorni, ad ogni ora, con qualunque tempo e temperatura. Sì, invidiatemi pure!!” 


E poi ad un certo punto, il protagonista pensa ad un itinerario romantico: “colazione con le paste del Caffè Gilli, poi a comprare acqua di colonia e creme di bellezza all'Officina Profumo Farmaceutica vicino Santa Maria Novella” (pagina 110). E anche qui, eccomi da Gilli a prendere un caffè (rigorosamente in piedi......), tappa obbligatoria in una libreria e poi, lungo la strada per andare a prendere l'autobus che mi riporta a casa, una sosta per odorare quello splendido profumo che esce dal maestoso portone dell'Officina Farmaceutica... ci sono entrata poche volte, ahimè, ma mi ricordo benissimo il profumo inebriante che ti invade quando entri. Sarà sicuramente una tappa che farò il primo giorno che potrò tornare in centro!


A pagina 111 poi parla anche del volto scolpito sul muro di Palazzo Vecchio. Me lo fece vedere per la prima volta il mio babbo in una delle tante giornate in centro quando ero piccolina, e da allora tutte le volte che ci andavamo mi divertivo a cercarlo (perchè immancabilmente mi dimenticavo e mi dimentico ancora il punto esatto!); e poi ancora l'autoritratto di Cellini sulla nuca del Perseo nella Loggia del Lanzi... quante volte ci siamo stati? Quante volte abbiamo guardato quelle statue, ci siamo appoggiati per vedere quello che succedeva nella piazza? Uff... quanti ricordi di belle giornate!!!



Ad un certo punto parla anche della ruota dell'abbandono dell'Ospedale degli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata. Dì la verità, Carrisi, qualcuno ti ha parlato di me e dei posti che più hanno significato a Firenze per me, vero??? Allora, questa piazza, questo ospedale, tutto quello che si trova in Santissima Annunziata mi rimanda a una giornata di primavera di quando ero in V superiore, con il mio professore di francese. Facevo l'ITT, il Tecnico per il Turismo, e per prepararci alla maturità, il professore ci fece preparare un luogo di Firenze di cui parlare, rigorosamente in francese, ai nostri compagni come se fossimo state delle vere guide turistiche. E io feci proprio Piazza Santissima Annunziata! Quindi, sì, mio caro Carrisi... e l'Officina di Santa Maria Novella, e la Loggia dei Lanzi, e il Caffè Gilli e anche Santissima Annunziata... stai proprio parlando di me!!! Che dite, mi sto dando un po' troppa importanza? ; )

Ovviamente non parla solo di questi luoghi nel libro, ci sono anche altri posti, rimandi alla città e ai suoi scorci, ma non posso svelarvi tutto... Spero però di avervi fatto fare un giro, seppur virtuale per il centro di Firenze, chissà quante storie avrete da raccontare anche voi sui posti di cui vi ho parlato e su quanti altri... magari parlando di un altro libro tireremo in ballo altre zone! Il consiglio che posso darvi è di leggere “La casa delle voci”, meglio con la luce del sole, quando lo leggevo la sera prima di addormentarmi era un po' complicato riuscire a chiudere gli occhi e non avere paura di ogni cosa!!!



Quindi, anche in questo caso, buona lettura e... tanti brividi a tutti!!!


Francesca


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