E' un piacere conoscerti Mosca



Agosto 2019. A ripensarci una vita fa, no?
Da San Pietroburgo prendiamo il comodissimo treno alta velocità Sapsan, che in circa 4 ore ci porta a Mosca.
La prima parte della nostra vacanza è terminata lasciandomi il ricordo di una città così moderna e accogliente da dubitare che avrei trovato la stessa atmosfera a Mosca.
Avrei amato Mosca?
Se una cosa ho capito della Russia, o dei luoghi visitati in generale, è che la prima impressione è quasi sempre sbagliata, Mosca ne è stata la conferma!


Arriviamo alla stazione di Leningradskiy: il caos, il completo caos!
Il nostro treno, dalle carrozze infinite, si riversa tutto su una banchina stretta e lunga, in questa stazione che sembra essere troppo piccola per accogliere l'enorme mole turistica e non.
Ci facciamo spazio cercando di guadagnare l'uscita, ma sarebbe più corretto dire che seguiamo la folla, anzi scusate, che siamo trasportati dalla folla!
Ci ritroviamo, infatti, nell'uscita sbagliata della stazione, una via laterale popolata da autisti privati NCC e taxi in attesa di potenziali clienti.
Ah dimenticavo, siamo passati dai 12 gradi di San Pietroburgo ai quasi 30 di Mosca con un'umidità pazzesca nonostante il tardo pomeriggio.
Ero contrariata: caldo e caos, niente di peggiore venendo dalla compostezza di San Pietroburgo.


Torniamo dentro la stazione ferroviaria e, stavolta, riusciamo a individuare l'uscita giusta e ritrovandoci così in una piazza enorme, spoglia.
Non mi soffermo sulla piazza, onestamente ricordo solo la sua grandezza, stavo cercando di togliermi gli strati di vestiti per riporli nello zaino, cercare i miei appunti di viaggio (sì io giro sempre con degli appunti su un quaderno dedicato a quel viaggio, carino che ne pensate?), cercare di sopravvivere all'afa, cercare una via d'uscita.

Individuiamo il cartello della metropolitana, penso: è fatta!
Mai idea più sbagliata. Dedicherò un altro post sulla storia, la bellezza, ma anche la difficoltà della metropolitana di Mosca, qui vi basti sapere che non è stato semplice all'inizio!
Accidenti, abbiamo preso metropolitane ovunque nel mondo, ricordo l'impossibilità di quella di Suzhou in Cina, ma qui oltre ai problemi nel capire le linee abbiamo avuto difficoltà anche a trovare le stazioni in cui scendere.
Riassumo il percorso in metro con tre aggettivi: afoso, confuso, speranzoso.
Sì speranzoso perchè alla fine siamo scesi alla stazione sbagliata, ma non così lontana dal nostro hotel. Pazienza ci carichiamo gli zaini sulle spalle e iniziamo a camminare.
E quindi eccomi qui: è un piacere conoscerti Mosca.


La zona in cui abbiamo deciso di soggiornare è quella di Arbat, il nostro albergo non era così distante dalla via principale.
Mosca non è una città da primo impatto in cui si resta a bocca aperta, tipo Tokyo o Parigi, Mosca va vissuta per apprezzarla.
Il primo pomeriggio, dopo le ore trascorse in treno, la banchina sovraffollata, il caldo, l'afa, non ero dell'umore giusto per lasciarmi coinvolgere, se così si può dire.


La strada del nostro hotel, nascosta e parallela rispetto a uno dei viali principali, mi è apparsa subito fredda, impersonale. Edifici alti e grigi, nessun colore, tutto uguale.
Mi ha riportato a Pechino dove tutto è controllato e preciso e le sfumature non esistono.
Eccola qui: la prima impressione sbagliata!

Lasciamo i bagagli in camera, ci alleggeriamo dai vestiti invernali, ormai è quasi ora di cena e con il morale un po' ballerino ci dirigiamo verso Arbat e la sua via principale.
Qui incontro la luce, no non la visione mistica, ma vedo una strada ricca di negozi, ristoranti, piccoli monumenti commemorativi, più distante dei giardini, una varietà di persone a passeggio e inizio quindi a vedere, a guardare negli occhi Mosca.

Dietro al grigiore impersonale dei suoi edifici si nascondono piccole realtà colorate, sbalorditivo!

I giorni successivi la scoperta è continuata attraverso i suoi luoghi simbolo, come il Cremlino e la Piazza Rossa, e con una rocambolesca escursione in alcuni villaggi del cosiddetto anello d'oro (Suzdal e Vladimir), ma anche qui ci sarà un altro post!


Per i miei clienti, ormai da tantissimi anni, organizzo viaggi in Russia, ho capito che Mosca o la si odia o la si ama, non vi sono vie di mezzo.
E' sbagliato paragonarla a San Pietroburgo, storia simile realtà diversa.
Mosca, appunto, va vissuta e non bastano sicuramente 3 giorni di viaggio per apprezzarla.
Questa città così grigia si rivela in un arcobaleno di colori a chi saprà riconoscerli e apprezzarli, non lasciatevi intimidire e datele tempo, non vi deluderà!

Nei prossimi giorni vi porterò con me alla scoperta della sua metropolitana e dei suoi luoghi simbolo... poi c'è l'avventura a Suzdal, ormai che siamo a scrivere vi racconterò anche di questa cittadina con tanto di foto. Anticipazioni? Freddo, fango, benzina! Curiosi ora?

Buona lettura





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