Shinjuku (Tokyo): dove le luci investono il buio
La prima volta che sono arrivata a Tokyo provenivo da Takayama. Esattamente da un treno shinkansen partito dalla stazione di Nagoya. Scesa a Tokyo Station (la stazione definita centrale) ci siamo dovuti orientare tra linee di metro e linee di treni urbani...
Capito che dovevamo prendere la JR Yamanote ci dirigiamo al binario seguendo il “percorso verde” che identifica questa linea.
Capito che dovevamo prendere la JR Yamanote ci dirigiamo al binario seguendo il “percorso verde” che identifica questa linea.
Saliti
sul treno la prima cosa che ho visto mentre cercavo di sistemare il
mio zainone da viaggio e riprendermi dalla stanchezza, dal fuso e dal
caos è stato un signore con un piccolo carlino in collo.
Niente
di strano direte.
Il
carlino aveva gli occhiali da sole e una giacca di pelle alla Fonzie
di Happy Days.....
Unico
mio pensiero: sono a casa.
Scendiamo
alla stazione ferroviaria di Shinjuku poco dopo (quasi 40 minuti per
un tratto urbano) e l'altro ostacolo che troviamo è uscire dalla
stazione.
Quando
arrivate a Termini o a Milano Centrale e siete sul vostro binario, in
lontananza vedete le porte della stazione da cui uscire, a Shinjuku
no!
In
stazione vi sono centri commerciali, konbini, negozi, persone e
persone e persone e ancora persone.
Un
fiume di persone che vi passa accanto, correndo verso il loro lavoro
o verso un appuntamento, se per disgrazia siete nel flusso contrario
di marcia vi avverto è la fine.
Sì
perchè nella stazione di Shinjuku ci sono dei sensi di marcia da
rispettare segnati a terra da delle frecce che vi segnalano la
direzione in cui dovete stare, non rispettatelo e sarete trascinati
via dalla folla è semplice no?
Per
noi italiani è impensabile, per i giapponesi è semplice routine.
La
stazione di Shinjuku ha diverse uscite (West, East, South, North)
azzeccare quella giusta o semplicemente vederla non è facile ma non
c'è da disperarsi!
Nelle
stazioni ferroviarie è tutto segnalato da appositi cartelli che sì
lo ripeto, come lo dico sempre a tutti amici o clienti, le scritte
sono anche in caratteri latini, la leggenda metropolitana che è
tutto scritto in kanji è assolutamente falsa.
Sono
ormai le 18 circa una volta capito che uscita prendere ed eccoci
immersi nelle luci di Shinjuku.
Noi
a Firenze, ma mi sentirei di dire in Italia o in Europa stessa, non
siamo abituati a queste luci, questi grattacieli su cui vengono
montati maxi schermi in cui passano pubblicità del prossimo album di
una idol o le previsioni meteo, queste luci che ci abbagliano e
ingannano la notte stessa dando a noi una parvenza di giorno eterno.
Potete
camminare per queste vie alle 10 di mattina o alle 23 di sera il
fiume di persone incontrato alla stazione JR vi seguirà fino a qui
instancabile.
Sicuramente
questo quartiere, anzi sarebbe meglio dire questa città nella città,
è un punto di partenza ideale per scoprire i dintorni e perchè no,
divertirsi!
La
scelta dei ristoranti, dei locali notturni, dei negozi è pressoché
illimitata, come ad esempio il sushi robotizzato...
Camminare
lungo i viali di questo quartiere dà la sensazione di avvertire la
vita scorrere veloce frenetica, senza pause per paura di fermarsi di
perdere un attimo che potrebbe essere fondamentale o magari no.
Tutto
è luce, flash, voci e suoni che arrivano dalle casse posizionate sui
display video, tutto è scorrere.
E'
impossibile camminare per queste strade e guardarsi i piedi, la
vostra testa sarà sempre rivolta in alto, più in alto, per vedere e
capire.
Perchè
il capire tutto quello che vi circonda, questa realtà nuova, non
sarà facile. Come spiegarsi i segnali di divieto spiegati con figure
che ricordano i cartoni animati anni '90?
Come
spiegarsi un godzilla che esce dai palazzi del cinema multisala a
Kabukicho?
Come
spiegarsi che tutto è ordine e pulizia in una città senza
cassonetti?
Ma
iniziamo piano, cosa fare la mattina a Shinjuku quando i neon non
sono ancora accesi?
Come
si articola una giornata tipo in questo quartiere?
Intanto
passeggiamo lungo una delle vie principali di cui non sto a scrivervi
il nome, vi ricordo che in Giappone gli indirizzi non esistono, e ci
ritroviamo di nuovo davanti alla stazione ferroviaria.
Possiamo
decidere di avventurarci in uno dei centri commerciali come ad
esempio il famoso Isetan in cui troverete oltre a negozi di famose
marche anche un money exchange utile per fare i vostri acquisti.
Vi
ricordo che il Giappone si basa ancora sui contanti, non molti negozi
accettano le carte di credito e ancora meno le carte di credito di
circuiti “occidentali”, quindi girare con un po' di contanti è
sicuramente la scelta giusta!
Una
piccola “chicca” se siete amanti dell'arte, dei colori o
semplicemente di articoli da cartoleria vi consiglio di fermarvi al
negozio Sekaido che ha un punto vendita in questo quartiere non
lontano dalla stazione ferroviaria, qui troverete 5 PIANI (si ripeto
5 PIANI) di prodotti di cancelleria e professionali!
Altro
negozio che vorrei segnalarvi è il famoso Book Off che presenta a
Shinjuku un suo punto vendita. Qui troverete il regno dei fumetti
giapponesi anche usati (con prezzi scontatissimi) e CD o DVD,
chiaramente tutto in lingua originale.
Magari vi starete chiedendo “che ce ne facciamo?”, ma assolutamente niente ma vogliamo mettere il comprare il fumetto di Sailor Moon in kanji a poco più di 80cent?
Magari vi starete chiedendo “che ce ne facciamo?”, ma assolutamente niente ma vogliamo mettere il comprare il fumetto di Sailor Moon in kanji a poco più di 80cent?
E
comunque durante un viaggio mica acquisterete solo cose utili e
indispensabili dico bene?
Ecco
secondo me questi 80 cent sono ben spesi, o almeno io ce li ho spesi
(non proprio solo 80c per la verità ma questo rimarrà un segreto
tra me e il commesso).
Si
avvicina l'ora di pranzo e se siete usciti da Book off è il momento
di dirigersi verso lo Shinjuku Gyon National Park, ma prima tappa
obbligatoria in un konbini per acquistare un bento (detti anche
benedizione per affamate come me)
Questo
parco è una boccata di tranquillità all'interno di un quartiere in
movimento. Troverete spesso parchi a Tokyo, tutti ben curati e
vissuti appieno dalla popolazione, oasi verdi in una città ricca di
traffico.
Il
pomeriggio torniamo verso la stazione ferroviaria Shinjuku per poi
uscire verso il Tokyo Metropolitan Government Building observatories.
Avvicinatevi all'ingresso, aspettate il vostro turno e salite
sull'ascensore che vi porterà al piano più alto da cui ammirare il
panorama di una Tokyo che si appresta ad accendersi!
Il
tutto è gratuito ed è sicuramente un ottimo punto per fare foto
notturne e perdersi.
Vi
avevo detto che però Shinjuku si illumina la sera vero?
Allora
andiamo, dopo una cena veloce a base di ramen, perdiamoci nei vicoli
stretti del Golden Gai.
Questo
piccolo crocevia di stradine si trova a non più di 15 min a piedi
dalla stazione di Shinjuku ed è famoso per i suoi piccolissimi,
minuscoli, claustrofobici bar.
Il
proprietario allestisce il suo bar, che spesso misura sui 10mq, come
preferisce (in alcuni trovate manga attaccati a tutte le pareti, in
altri magari bandierine di tutto il mondo). Al suo interno vi possono
entrare al massimo 3 / 4 persone e spesso per entrarvi bisogna essere
soci, ovvero versare una quota d'ingresso oltre al costo del drink
che si andrà ad ordinare.
In
pochi parlano inglese, questo è vero, ma ci si capisce benissimo!
Andateci
piano però con il sakè!
Questa
è una giornata tipo a Shinjuku, più avanti ci sposteremo anche
negli altri quartieri, negli altri paesi perchè in questo tempo di
isolamento possiamo viaggiare almeno con la fantasia!
Prima
di lasciarvi un consiglio.
Adoro
leggere e adoro i libri ambientati o scritti da autori giapponesi, se
penso a un libro e penso a Shinjuku il primo che mi viene in mente è:
1Q84
scritto da Haruki Murakami
Potete
iniziarlo per scoprire Tokyo e Shinjuku (come altri quartieri di
questa metropoli) e per capire il mondo che ci circonda.
Se
penso a 1Q84 mi rivedo nel mondo di questi giorni tristi e isolati e
penso a Tengo (il protagonista) mentre legge il racconto “La città
dei gatti”. Ora guardando Firenze dal balcone di casa mi sembra di
essere anche io lì dentro prigioniera come il viaggiatore che vi ci
si perde in questa città che conosco ma che non conosco, così
diversa così chiusa, ma il protagonista della storia riesce a
venirne fuori dalla città dei gatti, lo stesso faremo noi.
Intanto
teniamoci compagnia con pensieri positivi e luoghi da scoprire!
Alessandra
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